La ricerca
AIRC è il primo finanziatore privato in Italia della ricerca oncologica e da oltre 55 anni quella contro il tumore al seno è una delle sfide più importanti. I risultati ottenuti in questi anni hanno permesso di offrire nuove possibilità di terapie e cure.
Nel 2023 AIRC ha destinato oltre 14,5 milioni di euro per 139 progetti di ricerca e borse di studio in questo ambito.
Qui ripercorriamo alcune delle tappe a cui AIRC ha contribuito.
Qui ripercorriamo alcune delle tappe a cui AIRC ha contribuito.
I risultati di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani guidato da Andrea De Censi dimostrano che il tamoxifene contro le recidive funziona anche a basse dosi in pazienti con tumore al seno intraepiteliale in stadio iniziale.
Gli inibitori delle cicline migliorano l’efficacia della terapia ormonale nelle donne con tumore metastatico.
Un “anticorpo armato”, il TDM1, migliora la sopravvivenza delle donne con tumore HER2 positivo in fase metastatica.
Introduzione di una terapia con due anticorpi nei tumori HER2 positivi (Trastuzumab e Pertuzumab).
Lucia Del Mastro dimostra l’efficacia della triptorelina nel proteggere la fertilità delle donne dagli effetti tossici della chemioterapia. L’Italia è tra i primi Paesi al mondo a effettuare studi volti alla preservazione della fertilità nelle pazienti colpite da cancro.
Annunciata la riduzione della mortalità per carcinoma mammario del 24% come effetto dello screening e dell’efficacia delle terapie adiuvanti.
Due studi suggeriscono che cambiamenti nello stile di vita (dieta a basso contenuto di grassi ed esercizio fisico) riducono il rischio di ricaduta.
Introduzione di una nuova classe di farmaci: gli inibitori delle aromatasi.
La chemioterapia a intervalli ravvicinati (“dose-dense”) migliora la sopravvivenza delle donne operate.
Lo studio dei geni consente l’identificazione di almeno 4 sottotipi diversi di tumore al seno. Hanno così inizio le terapie personalizzate.
Viene introdotta la terapia neoadiuvante: somministrando la chemioterapia prima della chirurgia si riesce, in alcuni casi, a ridurre la massa tumorale ed evitare così la mastectomia.
Approvazione, negli USA, del trastuzumab. Un farmaco che interagisce con il recettore HER2 per gli estrogeni, il cui gene risulta mutato nel 25 per cento dei tumori al seno.
Si conferma il ruolo dei geni mutati BRCA1 e BRCA2 nella genesi dei tumori ereditari dell’ovaio e del seno. Viene approvato l’uso del tamoxifene come terapia preventiva del tumore nelle donne geneticamente predisposte.
Viene approvata una nuova classe di farmaci, i tassani, utilissima in particolare nei carcinomi ovarici e del seno.
Umberto Veronesi dimostra l’utilità della tecnica del linfonodo sentinella: asportando il linfonodo più vicino al tumore, si scopre se vi sono già metastasi oppure no.
Mary Claire King identifica sul cromosoma 17 il gene mutato BRCA1, responsabile della maggior parte delle forme ereditarie.
Dennis Slamon scopre il ruolo del gene HER2/neu e del suo recettore nelle forme più aggressive.
Viene approvato il tamoxifene come terapia per le donne in post-menopausa: usato per 5 anni dopo la diagnosi riduce le ricadute e aumenta la sopravvivenza.
Introduce, in Italia, la cosiddetta quadrantectomia che prevede l’asportazione della sola zona del seno interessata dal tumore. La tecnica chirurgica sarà poi adottata in tutto il mondo.
Le iniziative dei partner
Sono molti i partner che scelgono di sostenere Fondazione AIRC per rendere sempre più curabili le forme più aggressive di tumore al seno e per sensibilizzare i cittadini sull'importanza della prevenzione.
Scopri di piùQuanto ne sai sul tumore al seno?
Metti alla prova la tua conoscenza con il nostro test e scarica la guida dedicata alla prevenzione
Fai il test
L’informazione è il primo passo per combattere il cancro
Resta aggiornato sui progressi della ricerca, sulle iniziative e tutte le novità AIRC.
Iscriviti alla newsletter